Nasce a Latina nel 1971.
Grandissima appassionata di viaggi, scopre il suo interesse per la fotografia grazie ai suoi primi spostamenti itineranti in Guatemala, Panama, Nicaraguae Honduras. Qui ha iniziato a immortalare i volti scavati dei vecchi e quelli gioiosi dei bambini. Contrasti sociali e cromatici, dinamicità, disagi degli “inascoltati del mondo” sono le caratteristiche che vuole comunicare in pellicola.
Tornata in Italia dopo queste esperienze, conosce Graffiti – Scuola di Fotografia dove perfeziona il linguaggio del reportage, del bianco e nero, del ritratto e dove acquisisce anche le tecniche di sviluppo e stampa.
Passata alla fotografia digitale, dopo aver completato una approfondita formazione dei programmi di post-produzione, sposta i suoi interessi in Australia, India, Reunion e Mauritius. In quest’ultima isola si appassiona alle numerose comunità indiane integrate nel Paese.
Nel 2008 in India, nella città di Haridvar, immersa per giorni tra i seguaci del Kumbh Mela ha scattato immagini cogliendo dettagli di vita dei fedeli e ritraendo le abluzioni nel Gange. Con queste foto ha partecipato alla mostra collettiva “Il viaggio dell’anima” organizzata dalla Graffiti presso il Museo Pigorini di Roma.
Vive in Sud Africa dal 2012 al 2014. In questo periodo ha ritratto la vita degli slums, inoltrandosi fin nei quartieri più disagiati dove la maggior parte delle persone non si spinge. Per amore degli animali in libertà realizza un reportage sulla vita della comunità di elefanti di Abdo Park nell’Eastern Cape. Nel dicembre 2013 ha potuto documentare il funerale di Nelson Mandela a Qunu, città di origine (natale) dell’uomo simbolo del Sud Africa e dei sentimenti di libertà che rappresenta per il mondo intero. Qui, tra i vicoli del villaggio, ha realizzato immagini uniche che ritraggono i volti e i paesaggi senza alcun filtro o contaminazione, nelle quali emerge l’umanità e la spontaneità della popolazione di fronte al feretro di Nelson Mandela. Trasferitasi negli USA, dove vive dal 2016 al 2018, affina particolarmente le tecniche di fotografia metropolitana, concentrandosi soprattutto tra le Avenue di New York e Boston. Nel 2018 partecipa ad un workshop/reportage fotografico e sociale in Perù organizzato dal Maestro Gianni Pinnozzotto e la Graffiti scuola di fotografia. In particolare trascorre alcuni giorni a stretto contatto con i volontari dell’Operazione Mato Grosso e della popolazione locale fotografando la povertà e il disagio della popolazione andina di Chacas. Negli ultimi dieci anni si appassiona alle tematiche mediorientali, tanto da trascorre alcuni periodi in Libano, in Israele e in Palestina. Visita, oltre alle principali città, anche i campi profughi palestinesi del Libano e della Cisgiordania.La storia di questo libro è frutto delle sue esperienze di vita, di amicizia e di disagi sociali nei territori palestinesi.